Il Verdicchio di Matelica rivendica la sua identità di cru marchigiano e avvia l’iter per il cambio nome in etichetta. Si chiamerà, una volta ottenuto il via libera del ministero delle Politiche agricole e di Bruxelles, Matelica DOC e Matelica DOCG. Ad annunciarlo è Antonio Centocanti, presidente dell’Istituto Marchigiano Vini (Imt) e dell’Istituto marchigiano di enogastronomia (Ime) in occasione di una degustazione guidata del piccolo ma di fama internazionale bianco autoctono di Matelica (Macerata).
Quasi 270 ettari di vigneto in 8 Comuni “il Verdicchio di Matelica – ha detto Centocanti – vuole la sua identità. Vogliamo uscire dal vitigno per essere un territorio di eccellenza, con una gamma completa di proposte, dallo spumante al passito, e soprattutto una qualità media altissima, che fa del Verdicchio di Matelica Doc e Docg il vino bianco italiano a maggior tasso di riconoscimenti in rapporto alla superficie vitata. La produzione di Jesi – ha precisato – è otto-nove volte maggiore, ma nella categoria Riserva, il top, Matelica è la più venduta. Non vogliamo fare guerra di campanili ma rivendicare un brand, quest’anno scoperto dagli enoturisti italiani, nella convinzione che sia un grandissimo vino e che può essere di rilancio, anche grazie al ricambio generazionale in corso nelle Pmi di questo distretto enologico circoscritto, per un territorio dove l’economia del bianco, gli elettrodomestici, e in parte le carterie, sono in difficoltà”.
(Fonte ANSA)
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